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Selfpublished [2023] - 48 pp. - A4 - transp. PVC jacket + thread-sewn softcover - single copy

IT

Nel suo progetto per il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina Alessandro Calabrese si concentra sui depositi del museo, dove sono collocati i reperti non esposti, conservati all’interno di recipienti di uso quotidiano utilizzati dalla direttrice storica, Rosanina Invernizzi: vaschette da gelato, vasetti di crema, scatole di fazzoletti…I contenitori vengono studiati, catalogati e fotografati. Di alcuni vengono realizzati anche calchi in gesso. Calchi e fotografie sono quindi esposti come reperti del presente, offerti agli occhi del visitatore perché li osservi con uno sguardo nuovo, immaginandone significati e funzioni. È il museo che celebra e mette in scena l’atto stesso del conservare e nel farlo riflette su sé stesso e sul proprio ruolo, in un gioco di sguardi e riflessi a cui è invitato a partecipare anche il visitatore.

ENG

In his project for the National Archaeological Museum of Lomellina, Alessandro Calabrese focuses on the museum's storerooms, where unexhibited artefacts are placed, preserved inside everyday containers used by the historical director, Rosanina Invernizzi: ice-cream tubs, cream jars, tissue boxes...The containers are studied, catalogued and photographed. Plaster casts are also made of some of them. Casts and photographs are thus exhibited as relics of the present, offered to the eyes of the visitor to observe them with a new gaze, imagining their meanings and functions. It is the museum that celebrates and stages the very act of conservation and in doing so reflects on itself and its own role, in a game of gazes and reflections in which the visitor is also invited to participate.